PRIMA DI USCIRE DAL CHIUSO DELLA PRIGIONIA

-buona volontà per un salto nel buio- di Renzo Ronca – 23-12-11-h.19,15

 

 

La volta precedente (IL MARCHIO DELLA BESTIA E IL SUGGELLO DI DIO) abbiamo visto il lato realistico e crudo degli eventi nella loro forma drammatica. Serviva a capire come funzionava il meccanismo ingannevole di Satana. Adesso ci occuperemo del modo di liberarci da quell’inganno. Rendiamoci conto che condizionati, chi più chi meno, lo siamo tutti; però tutti possiamo essere liberati da quella terribile situazione.

I modi per uscirne ci sono, non sono difficili, ma è essenziale prima di approfondirli, avere alcuni punti fermi:

La buona volontà. Abbiamo questa volontà di essere liberati da ciò che ci opprime? Chi ha lavorato o conosce come funzionano i centri di recupero per persone che hanno dipendenze di vario genere (droghe, gioco d’azzardo, pornografia, alcol, ecc) vede subito con un’occhiata se la persona che gli viene presentata è recuperabile in quel momento oppure no. Il responsabile del centro non guarda ovviamente le capacità reali della persona dipendente, ma intuisce le sue intenzioni. Dice il Signore: “La buona volontà, quando c'è, è gradita in ragione di quello che uno possiede e non di quello che non ha”. (2Corinzi 8:12). Quando una persona vorrebbe essere liberata, anche se non ce la fa, è sempre recuperabile. Diversamente è inutile costringere, obbligare una persona a sottoporsi ad estenuanti tecniche di disintossicazione fisica o psicologica quando quella non vuole essere guarita. Anche se la metti in condizione di stare bene, quella appena esce nel mondo farà come prima, se non peggio. Dunque occorre un desiderio, una volontà buona a voler essere liberato dalla dipendenza: Tale desiderio, anche se debole, come abbiamo visto dalla frase dell’apostolo, è più che sufficiente per vincere questa guerra.

La volontà di essere liberati presuppone la coscienza di essere nella prigionia. E purtroppo questo è uno scoglio grosso. E’ molto difficile sentir dire al drogato che è consapevole di essere drogato o all’alcolizzato che è consapevole di essere alcolizzato. Nel momento che un dipendente  “prende coscienza” della sua dipendenza, allora si può dire che già è mezzo fuori dal problema. Gli uomini, da soli, difficilmente possono prendere coscienza che sono stati ingannati, altrimenti se lo sapessero avrebbero già tentato di uscirne. Gli uomini da soli, coi loro sforzi mentali, non hanno nemmeno capito cos’è questo meccanismo misterioso che noi abbiamo chiamato “inganno satanico”. Essi vivono in un acquario pensando che sia il mare e tutto ciò che è di fuori dall’acquario lo vedono come un pericolo per il loro stato.

Occorre un intervento dall’alto per capire, un intervento dall’esterno, rivelatore, illuminante, per mostrare la verità, la realtà vera, non quella che appare.

Ora questo intervento c’è già stato al 99%; anche se non lo vediamo è tutto pronto, è stata realizzata una strada nascosta ma ancora coperta da uno strato di carta velina,  una galleria per la salvezza sotto la montagna, che ci porta dal recinto chiuso alla libertà delle praterie, ma l’ultimo pezzetto di parete, per buttarlo giù, necessita del nostro accordo. Dobbiamo volerlo. Questo “si” da parte nostra si chiama “fede in Dio”.  

Capiamo bene questo punto, molto trascurato, perché è fondamentale.

La fede in Dio, per quanto possa essere spiegata bene è la scoperta e la sperimentazione di un Amore molto intenso. Adesso chiunque capisce che per vivere un amore con una persona, pure se la si conosce da anni, occorre un po’ di coraggio, un “buttarsi” perché non c’è mai la certezza che possa funzionare. Perché tra due innamorati ci si fida? Non c’è risposta. Ci si fida l’uno dell’altro per una insopprimibile passione-attrazione d’amore. Non si è in pace se on si sta insieme e non si fa tutto quanto insieme. E’ così vero? Bene allora qui è la stessa cosa: c’è qualcuno che sta per giungere al nostro cuore, manca solo un millimetro, ci apriamo a questa possibilità d’amore oppure no? Questo qualcuno dice che ha preparato una casa… una strada per noi per portarci a quella casa nel cielo… sembra una favoletta…  la lasciamo nel mito come una favoletta oppure ci fidiamo e decidiamo di vivere la favola accettando l’idea che possa essere la realtà?

Se diciamo di si dobbiamo renderci conto che lo facciamo con un minimo di pazzia, almeno agli occhi di questa realtà mondana. Ma se accettiamo di innamorarci, anzi lo desideriamo, perché dobbiamo avere paura della pazzia della fede?[1]

 

Ecco la volontà di cui parliamo è vedere la galleria che sta in figura, avere paura ma raccogliere le forze ed entrarci lo stesso; vedere che è buia in fondo ma fidarsi di qualcuno che ci dice: “Butta già l’ultimo muro della paura, di là ci sono io. Per amare me, per conoscere me, devi fidarti delle mie parole che adesso senti al buio, attraverso il muro. Di là dal muro, alla fine della galleria, ci sono io, c’è la vita tua, in una luce che durerà sempre”.

Tu vuoi che questo leggerissimo muro che ti separa ancora da Dio si frantumi? Vuoi aprire il tuo cuore alle promesse di Gesù? Al Suo Amore?

 

Ma non si può fare qualcosa per essere più sicuri che sia davvero Gesù? Si. C’è. Come farebbe una ragazza sola in casa se quello che bussa dice “ehi sono io quel Mario Rossi che aspettavi”? Probabilmente chiederebbe i documenti, no? Noi abbiamo i “documenti di Gesù” abbiamo le credenziali scritte molti secoli prima che Lui nascesse e sono le Scritture della Bibbia. Se quello che vuole entrare è quel Gesù che dice di essere, la sua immagine è la stessa che disegna la Bibbia. Deve avere lo stesso carattere dolce e la stessa voce.

 

Si, se Lui corrisponde a quanto dice Bibbia io direi di aprire quella porta. Sempre vigilando, Bibbia alla mano, ma comunque direi di aprirla, ascoltando attentamente quanto vorrà dirci su quello che c’è nel mondo da cui viene ed in cui dice di volerci portare.

 

Dopo questa necessaria premessa, avendo adesso in noi questa volontà-fiducia-pazzia-coraggio-fede-vigilanza, possiamo vedere più da vicino come agiscono i meccanismi della prigionia e della liberazione spirituale.

 

 

(continua)

 

 

 

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[1]

Poiché il mondo non ha conosciuto Dio mediante la propria sapienza, è piaciuto a Dio, nella sua sapienza, di salvare i credenti con la pazzia della predicazione. 1Corinzi 1:21

ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia; 1Corinzi 1:23

poiché la pazzia di Dio è più saggia degli uomini e la debolezza di Dio è più forte degli uomini. 1Corinzi 1:25

Ma l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente. 1Corinzi 2:14

perché la sapienza di questo mondo è pazzia davanti a Dio. Infatti è scritto: «Egli prende i sapienti nella loro astuzia»;1Corinzi 3:19

Noi siamo pazzi a causa di Cristo […]. 1Corinzi 4:10

 

 

 

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