LA DIFFICILE INTERPRETAZIONE DELLA GERUSALEMME CELESTE –PARTE 83 - di RR 22-4-20

 

 

(segue)

Stavamo leggendo Apocalisse 21:1 Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c'era più. 2 E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.

Le ultime parti di Apocalisse dopo queste scorreranno velocissime come un sipario che si chiude, ma il punto dove siamo arrivati, e sul quale insistiamo, va invece meditato molto bene perché oltre questo non si può andare; rappresenta il vertice, il massimo, il culmine di tutta la creazione. Questo nuovo sistema di vita chiamato "eternità" si può riassumere con “Dio tutto in tutti”. Leggiamo bene il passo che lo anticipa:

1Corinzi 15:20 Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti. 21 Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. 22 Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; 23 ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta; 24 poi verrà la fine, quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza. 25 Poiché bisogna ch'egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. 26 L'ultimo nemico che sarà distrutto sarà la morte. 27 Difatti, Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi; ma quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che colui che gli ha sottoposto ogni cosa, ne è eccettuato. 28 Quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti.

L’apostolo Paolo qui sintetizza quello che Giovanni ci ha spiegato nel dettaglio, ed entrambi si completano. Gesù è la primizia, l’anticipo, il primo risorto rispetto agli altri che risorgeranno alla Sua venuta. Quando parla di venuta del Signore Gesù, l’apostolo racchiude gli eventi del rapimento che spiegherà altrove (1 Tess 4:13-18[1]; 1 Cor 15:51-58[2]). Il regno di Cristo nel millennio è implicito quando continua a dire “…quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza. 25 Poiché bisogna ch'egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi”. Infatti come abiamo visto nell’Apocalisse, dopo Harmaghedon, Gesù Re distruggerà l’Anticristo il Falso profeta ed ogni potenza nemica, sia terrena che spirituale; poi l’uiltima ribellione distruggerà per sempre Satana e l’ultimo nemico cioè la morte stessa. Se “è distrutta la morte” significa che chi rimane vivo non morirà più, sarà eterno. A questo punto, completata ogni cosa, ecco che verrà “la fine” (la fine del vecchio sistema di cose) quando Gesù rimetterà il regno nelle mani del Padre. E qui inizierà l’eternità, cioè “Dio sarà tutto in tutti”.

Giovanni nell’Apocalisse non spiega come sarà il nuovo sistema di vita, ma presenta con quanto gli mostra l’angelo: una visione che dobbiamo valutare con molta attenzione: si tratta della cosiddetta “Gerusalemme celeste”.

Stiamo accorti però, questo è un punto veramente difficile della profezia; da quello che ho letto infatti gli studiosi sono piuttosto divisi. La difficoltà sta nel discernere e separare  lo stato di vita che era nel millennio da quello del nuovo stato di eternità. Molti sovrappongono fatti e simboli di entrambi i periodi poiché la cronologia non è evidente.

Gran parte del millennio, seppure con tutti i limiti degli esempi, si può anche descrivere col nostro linguaggio, facendo riferimento persino ad immagini che conosciamo. Qui invece siamo di fronte ad una creazione nuova, non ci sono riferimenti possibili perché per poterli fare dovremmo già essere in quella nuova condizione anche noi.

L’angelo che si accinge a spiegare a Giovanni “Dio è tutto in tutti” gli mostra la “Nuova Gerusalemme” come simbolo del “funzionamento dell’eternità”, in base a quello che l’apostolo poteva capire, in base a ciò che l’apostolo era. Vengono usati simboli del sistema di vita vecchio, ma con un contenuto proiettato oltre i simboli stessi, rappresentando un sistema inimmaginabile per noi mortali.

Per descrivere il nostro pensiero in merito, proviamo a inquadrarlo servendoci anche dello schema che conosciamo e che stiamo seguendo dall’inzio, ci sarà più facile:

 Fig 87

 

 

 

 

 

 

 

Ricordate la fig 87 dove la freccia gialla indica: CIELO NUOVO NUOVA TERRA – AVVIO STATO DI ETERNITA’. Non ci è possibile “salire” oltre, perché nell’eternità si conclude il progetto di Dio. Ma che significa si “conclude” se l’eternità è un sistema che durerà sempre? Di fronte alla difficoltà delle parole e del pensiero, proviamo a osservare l’ultimo cerchio della spirale: vedete che i cerchi si ingrandiscono sempre più salendo. Ma nell’eternità come sarà l’ultimo cerchio? Sarà di raggio infinito. Il crescere non potrà più crescere, perché sarà infinito come Dio. O per meglio dire, Dio sarà “sceso” ed avrà avvolto il creato in Se stesso. Lui è l’Eterno e il creato sarà inglobato in Lui.

Ecco allora il senso della frase: E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.”

Ciò che rappresenta “la santa città, la nuova Gerusalemme” “scende” come Dio è “sceso” verso l’uomo, ma è molto di più di uno “scendere” letterale, è un com-prendere, perché come vedremo, Dio stesso è nella città.

Ripetiamo più precisamente: cosa succederà quando il tempo terreno avrà raggiunto la sommità della ns spirale dello schema?

Questi erano i fatti accaduti poco prima:

1)  Ci sarà stato un fuoco dal cielo distruttore purificatore[3] tale da dove per forza rifare tutte le cose nuove;

2) Gesù  avrà riconsegnasto il Suo regno nelle mani del Padre, come abbiamo letto all’inzio in 1 Cor 15:20-28 (24 poi verrà la fine, quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza.)

3) Dio tutto accoglie tutto in Se stesso e diffonde Se stesso in tutto.

 In pratica, non potendo “salire” oltre lo stato di eternità, ecco che nella visione della “santa città, la nuova Gerusalemme” è come se il racconto di Giovanni tornasse un poco indietro, “prendesse in prestito” la Gerusalemme del millennio, e ci “entrasse dentro”, mostrando così al lettore un “sistema modello” perfetto che va ben oltre il millennio.

 Quel modello organizzato e perfetto è Dio nella Sua complessità Dio-Padre, Dio-Figlio, Dio-Spirito, Dio-Uno-in-tutti.

 

Dopo questa premessa, mantenendo l’attitudine mentale appresa, proviamo ad avvicinarci alla descrizione scritturale del cap.21 e vedrete che, al di là delle descrizioni specifiche, i punti principali saranno più chiari.

 Leggiamo tutto il capitolo 21:

Apocalisse 21:1 Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c'era più. 2 E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 3 Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. 4 Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate». 5 E colui che siede sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose». Poi mi disse: «Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veritiere», e aggiunse: 6 «Ogni cosa è compiuta. Io sono l'alfa e l'omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell'acqua della vita. 7 Chi vince erediterà queste cose, io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio. 8 Ma per i codardi, gl'increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda». 9 Poi venne uno dei sette angeli che avevano le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli, e mi parlò, dicendo: «Vieni e ti mostrerò la sposa, la moglie dell'Agnello». 10 Egli mi trasportò in spirito su una grande e alta montagna, e mi mostrò la santa città, Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, 11 con la gloria di Dio. Il suo splendore era simile a quello di una pietra preziosissima, come una pietra di diaspro cristallino. 12 Aveva delle mura grandi e alte; aveva dodici porte, e alle porte dodici angeli. Sulle porte erano scritti dei nomi, che sono quelli delle dodici tribù dei figli d'Israele. 13 Tre porte erano a oriente, tre a settentrione, tre a mezzogiorno e tre a occidente. 14 Le mura della città avevano dodici fondamenti, e su quelli stavano i dodici nomi di dodici apostoli dell'Agnello. 15 E colui che mi parlava aveva come misura una canna d'oro, per misurare la città, le sue porte e le sue mura. 16 E la città era quadrata, e la sua lunghezza era uguale alla larghezza; egli misurò la città con la canna, ed era dodicimila stadi; la lunghezza, la larghezza e l'altezza erano uguali. 17 Ne misurò anche le mura ed erano di centoquarantaquattro cubiti, a misura d'uomo, adoperata dall'angelo. 18 Le mura erano costruite con diaspro e la città era d'oro puro, simile a terso cristallo. 19 I fondamenti delle mura della città erano adorni d'ogni specie di pietre preziose. Il primo fondamento era di diaspro; il secondo di zaffiro; il terzo di calcedonio; il quarto di smeraldo; 20 il quinto di sardonico; il sesto di sardio; il settimo di crisòlito; l'ottavo di berillo; il nono di topazio; il decimo di crisopazio; l'undicesimo di giacinto; il dodicesimo di ametista. 21 Le dodici porte erano dodici perle e ciascuna era fatta da una perla sola. La piazza della città era d'oro puro, simile a cristallo trasparente. 22 Nella città non vidi alcun tempio, perché il Signore, Dio onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio. 23 La città non ha bisogno di sole, né di luna che la illumini, perché la gloria di Dio la illumina, e l'Agnello è la sua lampada. 24 Le nazioni cammineranno alla sua luce e i re della terra vi porteranno la loro gloria. 25 Di giorno le sue porte non saranno mai chiuse (la notte non vi sarà più); 26 e in lei si porterà la gloria e l'onore delle nazioni. 27 E nulla di impuro, né chi commetta abominazioni o falsità, vi entrerà; ma soltanto quelli che sono scritti nel libro della vita dell'Agnello.

 Non importa se le parti sostanziali non vi appariranno subito chiare; proviamo ad evidenziarle, sempre tenendo in mente quanto detto in precedenza:

 

Apocalisse 21:1 Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c'era più.

2 E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.

3 Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio.

4 Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate».

5 E colui che siede sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose». Poi mi disse: «Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veritiere», e aggiunse:

6 «Ogni cosa è compiuta. Io sono l'alfa e l'omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell'acqua della vita. 7 Chi vince erediterà queste cose, io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio. 8 Ma per i codardi, gl'increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda».

9 Poi venne uno dei sette angeli che avevano le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli, e mi parlò, dicendo: «Vieni e ti mostrerò la sposa, la moglie dell'Agnello». 10 Egli mi trasportò in spirito su una grande e alta montagna, e mi mostrò la santa città, Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, 11 con la gloria di Dio. Il suo splendore era simile a quello di una pietra preziosissima, come una pietra di diaspro cristallino. 12 Aveva delle mura grandi e alte; aveva dodici porte, e alle porte dodici angeli. Sulle porte erano scritti dei nomi, che sono quelli delle dodici tribù dei figli d'Israele. 13 Tre porte erano a oriente, tre a settentrione, tre a mezzogiorno e tre a occidente. 14 Le mura della città avevano dodici fondamenti, e su quelli stavano i dodici nomi di dodici apostoli dell'Agnello. 15 E colui che mi parlava aveva come misura una canna d'oro, per misurare la città, le sue porte e le sue mura. 16 E la città era quadrata, e la sua lunghezza era uguale alla larghezza; egli misurò la città con la canna, ed era dodicimila stadi; la lunghezza, la larghezza e l'altezza erano uguali. 17 Ne misurò anche le mura ed erano di centoquarantaquattro cubiti, a misura d'uomo, adoperata dall'angelo. 18 Le mura erano costruite con diaspro e la città era d'oro puro, simile a terso cristallo. 19 I fondamenti delle mura della città erano adorni d'ogni specie di pietre preziose. Il primo fondamento era di diaspro; il secondo di zaffiro; il terzo di calcedonio; il quarto di smeraldo; 20 il quinto di sardonico; il sesto di sardio; il settimo di crisòlito; l'ottavo di berillo; il nono di topazio; il decimo di crisopazio; l'undicesimo di giacinto; il dodicesimo di ametista. 21 Le dodici porte erano dodici perle e ciascuna era fatta da una perla sola. La piazza della città era d'oro puro, simile a cristallo trasparente.

22 Nella città non vidi alcun tempio, perché il Signore, Dio onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio. 23 La città non ha bisogno di sole, né di luna che la illumini, perché la gloria di Dio la illumina, e l'Agnello è la sua lampada. 24 Le nazioni cammineranno alla sua luce e i re della terra vi porteranno la loro gloria. 25 Di giorno le sue porte non saranno mai chiuse (la notte non vi sarà più); 26 e in lei si porterà la gloria e l'onore delle nazioni. 27 E nulla di impuro, né chi commetta abominazioni o falsità, vi entrerà; ma soltanto quelli che sono scritti nel libro della vita dell'Agnello.

 

Adesso Inseriamo le parti evidenziate nella scia della interpretazione che avevamo esposto all’inizio, poi arricchiamola con ulteriori spiegazioni:

 

3 Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio.

Per capire bene questo versetto bisogna conoscere “il santuario di Mosè” nel deserto.[4]  Nella simbologia del Santuario, all’interno del tabernacolo o tenda smontabile, vi era la presenza dell’Eterno nel Luogo Santissimo a cui si accedeva per gradi. Nel culto, nei simboli, e nell’accesso a questo luogo particolarmente sacro era già simbolicamente rivelato tutto il piano di Dio, dall’inizio alla fine dei tempi. L’Eterno ha sempre voluto rivelarsi al Suo popolo, ma lo ha realizzato per fasi e con frammenti adatti al nostro crescere. La Bibbia è un diamante meraviglioso dove ogni sfaccettatura è parte del perfetto insieme.

Le mura, le porte, la forma e le dimensioni e la vita nella città vv.10-27

Seguendo la descrizione simbolica ci troviamo di fronte ad una enorme e città dalla forma probabilmente cubica. Non si tratta della descrizione di una città vuota. Se in essa “tabernacolo di Dio con gli uomini Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio.  Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi” (v.3-4), e se “in lei si porterà la gloria e l'onore delle nazioni. E nulla di impuro, né chi commetta abominazioni o falsità, vi entrerà; ma soltanto quelli che sono scritti nel libro della vita dell'Agnello” (vv 26-27), significa che è una città viva. I salvati saranno con Dio eternamente e Lo vedranno finalmente per come è.

Tutti i particolari fisici della città (mura, porte, piazza, forma, ecc)  sono probabilmente anche dei "modi di essere" dell'esistenza  futura.

Penso che vada vista allora come un blocco unico (un cubo) vivente, in cui c’è una grande sicurezza e stabilità (mura possenti), “aperta” a tutti. E questi tutti saranno tutti i viventi rimasti dopo il giudizio finale, ovvero tutti quelli scritti nel libro della vita, ovvero la realizzazione del progetto di Dio.

(continua)


 

[1] 1Tessalonicesi 4:13 Fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. 14 Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati. 15 Poiché questo vi diciamo mediante la parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; 16 perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; 17 poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore. 18 Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole.

 

[2] 1Corinzi 15:51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, 52 in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati, 53 poiché bisogna che questo corruttibile rivesta l'incorruttibilità e questo mortale rivesta l'immortalità. 54 Così quando questo corruttibile avrà rivestito l'incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito l'immortalità, allora sarà adempiuta la parola che fu scritta: «La morte è stata inghiottita nella vittoria». 55 O morte, dov'è il tuo dardo? O inferno, dov'è la tua vittoria? 56 Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge. 57 Ma ringraziato sia Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo. 58 Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, irremovibili, abbondando del continuo nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.

 

[3] Apocalisse 20:9 E salirono sulla superficie della terra e assediarono il campo dei santi e la città diletta; ma un fuoco dal cielo discese e le divorò.

2 Pt 3:10 … in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi si dissolveranno consumati dal calore e la terra e le opere che sono in essa saranno arse. …. 12 mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, a motivo del quale i cieli infuocati si dissolveranno e gli elementi consumati dal calore si fonderanno? 13 Ma noi, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abita la giustizia.

[4] Vedi il nostro dossier PDF: IL PERCORSO DELL’UOMO NEL SANTUARIO DI MOSÈ COME IL CAMMINO DELLA NOSTRA VITA - di Renzo Ronca – Giugno 2012 - 57 pagine-

 

 

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