BABILONIA CONDANNA IRREVOCABILE - AP 18:4-21 - PARTE 65 - di RR 31-3-20

 

 

 (segue)

La volta precedente ci siamo avvicinati, in modo generale, al triplice significato di Babilonia  (BABILONIA IDENTIFICAZIONE E CADUTA – AP 18:1-4  - PARTE 64). Se la sua caduta da un punto di vista religioso non aveva causato grande impressione al mondo (la gente in fondo non è molto interessata alla fede), qui vediamo per un momento un risvolto anche pratico economico di chi trafficava con lei; ma non ci sarà rimedio al suo castigo. Viene evidenziata ora l'ineluttabile condanna del sistema religioso "Babilonia"; un giudizio senza appello, irrevocabile. Questo rafforza al presente, per tutti i lettori di Apocalisse, la necessità di uscirne.

 

IL TESTO

Apocalisse 18:… 4 Poi udii un'altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi; 5 perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità. 6 Usatele il trattamento che lei usava, datele doppia retribuzione per le sue opere; nel calice in cui ha versato ad altri, versatele il doppio. 7 Datele tormento e afflizione nella stessa misura in cui ha glorificato se stessa e vissuto nel lusso. Poiché dice in cuor suo: "Io sono regina, non sono vedova e non vedrò mai lutto". 8 Perciò in uno stesso giorno verranno i suoi flagelli: morte, lutto e fame, e sarà consumata dal fuoco; poiché potente è Dio, il Signore che l'ha giudicata. 9 I re della terra, che fornicavano e vivevano in lascivie con lei, quando vedranno il fumo del suo incendio piangeranno e faranno cordoglio per lei. 10 Spaventati dai suoi tormenti se ne staranno lontani e diranno: "Ahi! ahi! Babilonia, la gran città, la potente città! Il tuo giudizio è venuto in un momento!" 11 I mercanti della terra piangeranno e faranno cordoglio per lei, perché nessuno compra più le loro merci: 12 oro, argento, pietre preziose, perle, lino pregiato, porpora, seta, scarlatto, ogni varietà di legno odoroso, ogni varietà di oggetti d'avorio e di legno preziosissimo, bronzo, ferro, marmo, 13 cannella, spezie, profumi, unguenti, incenso, vino, olio, fior di farina, grano, buoi, pecore, cavalli, carri e persino i corpi e le anime di uomini. 14 I frutti che l'anima tua desiderava sono andati lontani da te; tutte le cose delicate e sontuose sono perdute per te e non si troveranno mai più. 15 I mercanti di queste cose che sono stati arricchiti da lei se ne staranno lontani per timore del suo tormento, piangeranno e faranno cordoglio dicendo: 16 "Ahi! ahi! La gran città ch'era vestita di lino fino, di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle! In un attimo una ricchezza così grande è stata distrutta". 17 Tutti i piloti, tutti i naviganti, i marinai e quanti trafficano sul mare se ne staranno lontano 18 e vedendo il fumo del suo incendio esclameranno: "Quale città fu mai simile a questa grande città?" 19 E si getteranno della polvere sul capo e grideranno, piangeranno e faranno cordoglio dicendo: "Ahi! ahi! La gran città nella quale tutti quelli che avevano navi in mare si erano arricchiti con la sua opulenza! In un attimo è stata ridotta a un deserto". 20 Rallègrati, o cielo, per la sua rovina! E voi, santi, apostoli e profeti, rallegratevi perché Dio, giudicandola, vi ha reso giustizia». 21 Poi un potente angelo sollevò una pietra grossa come una grande macina, e la gettò nel mare dicendo: «Così, con violenza, sarà precipitata Babilonia, la gran città, e non sarà più trovata. 22 In te non si udranno più le armonie degli arpisti, né dei musicisti, né dei flautisti, né dei suonatori di tromba; né sarà più trovato in te artefice di qualunque arte, e non si udrà più in te rumore di macina. 23 In te non brillerà più luce di lampada, e non si udrà più in te voce di sposo e di sposa; perché i tuoi mercanti erano i prìncipi della terra e perché tutte le nazioni sono state sedotte dalle tue magie. 24 In lei è stato trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti quelli che sono stati uccisi sulla terra».

 

SPIEGAZIONE

Il giudizio di Dio è terribile. A volte sembra che non veda, abbiamo l’idea che non compia la giustizia che ci aspettiamo, ma dopo aver aspettato che tutti i suoi figli si siano salvati, agirà con decisione. Accadrà come nella parabola della zizzania e del grano, ricordate? Non era consigliabile strappare subito le piante di zizzania per non correre il rischio di strappare anche quelle di grano. Il Signore aspetta la stagione della maturazione e poi falcerà e getterà la zizzania nel fuoco mentre salverà il grano buono nei suoi granai.

Il giudizio su Babilonia sarà rapidissimo: 8 Perciò in uno stesso giorno verranno i suoi flagelli: morte, lutto e fame, e sarà consumata dal fuoco; poiché potente è Dio, il Signore che l'ha giudicata.

Il mondo degli imprenditori, delle banche, degli avventurieri del potere farà cordoglio, si lamenterà al vedere la fine di babilonia.

Ma non ci sarà molto tempo per contemplare i giudizi di Dio perché avverranno rapidi uno dopo l’altro; ricordate questo passaggio che incontrammo? Ap 16:17 Il settimo versò la sua coppa nell'aria e uscì dal tempio, dalla parte del trono, una voce potente che diceva: «È fatto!». 18 Ne seguirono folgori, clamori e tuoni, accompagnati da un grande terremoto, di cui non vi era mai stato l'uguale da quando gli uomini vivono sopra la terra. 19 La grande città si squarciò in tre parti e crollarono le città delle nazioni. Dio si ricordò di Babilonia la grande, per darle da bere la coppa di vino della sua ira ardente. 20 Ogni isola scomparve e i monti si dileguarono. 21 E grandine enorme del peso di mezzo quintale scrosciò dal cielo sopra gli uomini, e gli uomini bestemmiarono Dio a causa del flagello della grandine, poiché era davvero un grande flagello.

Nell’ipotesi di un conflitto finale attorno a Israele, non sarebbe illogico pensare a Babilonia nell’angolazione di una  Babilonia-Gerusalemme divisa in tre da un terremoto (già adesso convivono a fatica le tre religioni monoteiste al suo interno). Che sia letterale, che sia simbolico, che sia l’uno o l’altro non è molto importante. Ci sarà un momento in cui l’Anticristo “entrerà” nel tempio e il sistema si dividerà rovinosamente. Forse allora la parte corrotta di Israele che si era alleata con la  potenza militare delle nazioni si renderà conto del suo errore. Ci sarà una grande divisione di tutto nel paese. Il Signore avrà comunque pensato a mettere in salvo i suoi, quel rimanente giudaico rimasto a Lui fedele. Il resto sarà distrutto.

Senza pensare a tutti gli altri flagelli di cui abbiamo parlato: probabili cadute di meteoriti dal cielo nel mare sulla terra, penuria di acqua di energia, malattie, pestilenze, esodi, guerre globali… Negli ultimissimi tempi (la seconda metà del periodo di tribolazione) gli avvenimenti si susseguiranno. Sarà questo il senso della crescita esponenziale di cui abbiamo tanto parlato: eventi catastrofici che crescendo a dismisura sfuggiranno ad ogni forma di statistica e controllo umano rivelando l’impotenza umana e l’ignoranza dei “sapienti”. Stessa cosa sarà la sorte di Babilonia-Roma quando un regime come quello dell’anticristo si rivolterà contro la  falsa religione che voleva comandare il mondo: infatti ogni religione sarà bandita dalla terra ed il supremo capo, agli ordini di Satana, sarà idealizzato come in culto estremo di personalità. In fondo è già successo in episodi storici dell’Europa e del mondo. Solo che questa volta la chiesa corrotta e trafficante non potrà più fare alleanze con le nazioni. I capi dei governi idealizzando se stessi nella persona dell’Anticristo scopriranno di non aver più bisogno di lei. Che dire poi di Babilonia-Medioriente quando il suo estremismo terrorista della “guerra santa” in nome della deità contro il male, si rivelerà per quello che è, cioè un esercito guidato da agenti di Satana stesso? Che faranno allora i principi del petrolio quando tutto sarà un incendio?

Per questo i cicli storici non si ripeteranno in maniera lineare e prevedibile, ma avverranno con una regìa potente, quella di Dio vero e Santo e giudice del mondo. L’intensità dei giudizi sarà sempre maggiore investendo sempre più la percentuale terrestre fino sconvolgerla tutta. Dopo il rapimento, gli uomini che ancora riusciranno a pensare con la loro mente ed avranno un fondo di ricordo di Dio, potranno ancora staccarsi da questa rapida distruzione programmata, anticipata dalle Scritture, ma dovranno fare presto, perché il regno del Signore è prossimo.

 

In mezzo alla catastrofe finanziaria di chi trafficava con Babilonia e con lei si arricchiva, c’è un grido di trionfo di chi aspettava la giustizia di Dio Ap 18:20 Rallègrati, o cielo, per la sua rovina! E voi, santi, apostoli e profeti, rallegratevi perché Dio, giudicandola, vi ha reso giustizia. Dio non è assente, non dimentica. La falsa religione in tutti i suoi risvolti, che tanto male ha causato nel mondo, è stata giudicata, la giustizia di Dio viene.

 

Il gesto rapido e violento dell’angelo potente è significativo: Ap 18:21 Poi un potente angelo sollevò una pietra grossa come una grande macina,[1] e la gettò nel mare dicendo: «Così, con violenza, sarà precipitata Babilonia, la gran città, e non sarà più trovata.

Sparirà Babilonia con tutte le sue facce e non esisterà più.  “Ap 18:23 In te non brillerà più luce di lampada, e non si udrà più in te voce di sposo e di sposa; perché i tuoi mercanti erano i prìncipi della terra e perché tutte le nazioni sono state sedotte dalle tue magie. 24 In lei è stato trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti quelli che sono stati uccisi sulla terra”.

La lampada della luce di Dio che dà luce per riconoscere il bene non sarà più data a chi ha praticato il miscuglio di sacro e profano di cose di Dio e cose del mondo. Come non ci sarà più nessuna possibile alleanza; la falsità e la cattiveria della molteplice  Babilonia non potrà più sedurre nessuno; sono finiti i suoi prodigi bugiardi, Babilonia è giudicata, è finita, perché ha versato il sangue dei veri figli di Dio ed ora il Signore compie la giustizia, il riscatto del popolo che in Dio ha creduto.

 

(continua)


 

[1] Le macine di pietra  erano pesantissime; per spostarle occorrevano più uomini; in Israele venivano messe anche davanti alle tombe in modo che nessuno potesse entrarvi. Si può immaginare il gesto dell’angelo quando la scagliò verso il fondo del mare, negli abissi.

 

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