APOCALISSE BIBLICA: NUOVE CONSIDERAZIONI SULLE VISIONI DEL CIELO MENTRE AVVENGONO I FLAGELLI  -  Parte 52 - RR 16-3-20

 

 

 

(segue)

Ci troviamo tra le sette trombe (che abbiamo già letto), e la prima coppa che dobbiamo ancora leggere. In questo spazio intermedio, prima di proseguire i flagelli (non facilmente schematizzabili in modo cronologico), abbiamo visto il dragone, la donna vestita di sole, l’Anticristo, il Falso profeta. Proseguendo ritroveremo i redenti nel cielo, la proclamazione dei tre angeli sul giudizio di Dio e il tempo della mietitura sulla terra, ecc. Tutti questi eventi, in parte già accennati nell’Apocalisse stessa, acquistano ogni volta maggiore precisione, ma ad una prima lettura potrebbero sembrare parentesi inutili. Sarà proprio così? Scopriamo subito come mai non sono affatto inutili allontanamenti, bensì parti perfettamente integranti:

 

CONSIDERAZIONI SULLE VISIONI DEL CIELO RACCONTATE MENTRE AVVENGONO I FLAGELLI:

1) Necessità indispensabile per la persona che riceve la visione:

2) Necessità indispensabile per tutti noi per comprendere le chiavi dell’anima;

3) Necessità indispensabile per tutti quelli che si troveranno a passare prove difficili.

 

1) Necessità indispensabile per la persona che riceve la visione:

Lo studioso scrittore Samuele Negri ha ben intuito quello che succede a chi riceve rivelazioni dirette da parte del Signore o dei Suoi angeli: vi è uno sconvolgimento di una tale portata emotiva che potremmo anche morire fisicamente se il Signore stesso non ci proteggesse in qualche modo. Questo per es. è quello che capitò a Daniele:  

Da 7:28 … Quanto a me, Daniele, fui molto spaventato dai miei pensieri e il mio volto cambiò colore. Ma conservai tutto questo nel mio cuore». Da 8:27 Allora, io, Daniele, svenni e fui malato per diversi giorni; poi mi alzai e feci gli affari del re. Io ero stupito della visione, ma nessuno se ne accorse». Da 10:8 Io rimasi solo, a contemplare quella grande visione. In me non rimase più forza; il mio viso cambiò colore fino a rimanere sfigurato e le forze mi abbandonarono.

O anche la paura di Isaia quando vide l’apparizione del Signore preincarnato: Isaia 6:5 Allora io dissi: «Guai a me, sono perduto! Perché io sono un uomo dalle labbra impure e abito in mezzo a un popolo dalle labbra impure; e i miei occhi hanno visto il Re, il SIGNORE degli eserciti!»

Oppure l’esperienza dell’apostolo Paolo che rimase tre giorni interi come cieco dopo la visione del Signore risorto: Atti 9:3 E durante il viaggio, mentre si avvicinava a Damasco, avvenne che, d'improvviso, sfolgorò intorno a lui una luce dal cielo 4 e, caduto in terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?» 5 Egli domandò: «Chi sei, Signore?» E il Signore: «Io sono Gesù, che tu perseguiti. 6 Àlzati, entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». 7 Gli uomini che facevano il viaggio con lui rimasero stupiti, perché udivano la voce, ma non vedevano nessuno. 8 Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla; e quelli, conducendolo per mano, lo portarono a Damasco, 9 dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda.

 

In pratica il contatto con il divino potrebbe causare veri danni al nostro corpo mortale. E’ uno dei motivi per cui stiamo stati mandati via dal paradiso. C’è in noi qualcosa che ci farebbe morire all’istante se non avessimo una speciale protezione. E tuttavia, nonostante la protezione, certi effetti possono colpire lo stesso il nostro corpo. Cerchiamo di capire più in profondità:

 

2) Necessità indispensabile per tutti noi per comprendere le chiavi dell’anima

Chi riceve una visione divina è come se fosse in parte rapito in cielo e in parte no. Di come avvenga questo strano semi-rapimento nemmeno le persone che l'hanno sperimentato ne sono consapevoli. Dice infatti parlando di sé lo stesso apostolo Paolo:

2 Cor 12:2 Conosco un uomo in Cristo che quattordici anni fa (se fu con il corpo non so, se fu senza il corpo non so, Dio lo sa), fu rapito fino al terzo cielo. 3 So che quell'uomo (se fu con il corpo o senza il corpo non so, Dio lo sa) 4 fu rapito in paradiso, e udì parole ineffabili che non è lecito all'uomo di pronunciare.

Notiamo nello stesso versetto la ripetizione che lui stesso mette tra parentesi: (se fu con il corpo non so, se fu senza il corpo non so, Dio lo sa).

Per capirlo dobbiamo ricordare quello che avviene nella nostra anima al momento della “nuova nascita”.[1]  In quello studio, ragionando su  1 Tessalonicesi 5:23, vedemmo l’anima come un insieme di spirito e corpo. Un insieme indissolubile finché siamo sulla terra. Nel momento in cui il Signore ha momentaneamente rapito in cielo Paolo che cosa è successo alla sua anima? Può essere lo spirito staccato dal corpo? A qs domande nessuno può rispondere ovviamente, tuttavia se Dio è il ns creatore, possiamo pensare che Lui possa, in modo misterioso, trasportarci per un attimo in un sistema di vita molto più complesso del nostro e poi riportarci qui. Trasportarci o mostrarci; anche questo è difficile dirlo. Fatto sta che sia Paolo che l'apostolo Giovanni nell'Apocalisse provarono emozioni fortissime più che dolorose, ed anche più che gloriose. Non è facile reggere a tutto questo. Non sappiamo nemmeno se la visione dell’Apocalisse si sia svolta in una sola volta oppure in più volte e quanto durò. Certo è che Giovanni era atterrito da certi castighi che gli uomini si erano attirati addosso, oppure in altri momenti piangeva di dolore. Era indispensabile per la sua vita, ogni tanto fargli “respirare” la consolazione di Dio “alzando lo sguardo”.[2]

 

3) Necessità indispensabile per tutti quelli che si troveranno a passare prove difficili.

Ogni prova della nostra vita è come se ricordasse l’intensità dolorosa di un qualche flagello, di una delle piaghe apocalittiche. Nessuno di noi resterebbe in vita se il Signore non interrompesse le prove con periodi di pace.

L’Apocalisse è la nostra vita stessa, saremmo destinati tutti a morire se non ci fosse stato Gesù ad aprire il libro della nostra salvezza.

Se allora ogni tanto il Signore ci “solleva” dal contemplare il progressivo deterioramento umano e la distruzione in atto sulla terra, dobbiamo respirare fino in fondo questo ossigeno vitale. E’ la consapevolezza della vita nel cielo che ci dà la giusta speranza; la sicurezza che noi anche se ORA siamo qui in pericolo e sofferenti, un domani saremo lì, accanto al trono di Dio, nella Sua gloria, pieni di felicità.

(continua)

 


 


[1] Dossier PDF 13 pag di Renzo Ronca:  LA MERAVIGLIOSA NUOVA NASCITA NELLA SPIRITUALITA’ CRISTIANA 2 - VERSIONE BIBLICA SCORREVOLE DA 1 Tessalonicesi 5:23;     

Oppure versione VIDEO studio su yutube in qs link: https://youtu.be/up4kco41ZBs  (se non si apre da copiare sulla barra internet)

 

[2] Salmi 121:1 (Soccorso e protezione di Dio) Alzo gli occhi verso i monti... Da dove mi verrà l'aiuto?

 

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