APERTURA SESTO SIGILLO - Ap 6:12-17 - parte 35 - di RR 24-2-20

 

 

(segue)

Ap 6:12 Guardai di nuovo quando l'Agnello aprì il sesto sigillo; e si fece un gran terremoto; il sole diventò nero come un sacco di crine, e la luna diventò tutta come sangue; 13 le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un forte vento lascia cadere i suoi fichi immaturi. 14 Il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola; e ogni montagna e ogni isola furono rimosse dal loro luogo. 15 I re della terra, i grandi, i generali, i ricchi, i potenti e ogni schiavo e ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e tra le rocce dei monti. 16 E dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello; 17 perché è venuto il gran giorno della sua ira. Chi può resistere?»

 

Si parla qui di eventi catastrofici sulla terra ma anche di drammatici segni nel cielo. La terra viene inserita in un contesto molto più grande di lei. Noi nel nostro egocentrismo cosmico pensiamo che tutto ruoti attorno a noi stessi, anche gli sconvolgimenti climatici. Ci illudiamo che cambiando abitudini le cose possano risolversi.  Certo abbiamo peggiorato molto il nostro pianeta, ma da qui nasce una riflessione più ampia: vi sono eventi nell’universo che Dio ha già determinato e che stanno per avvenire. Questi eventi da molto lontano investiranno la  terra in ogni caso. Il terremoto viene portato come esempio da prendere alla lettera, ma anche come un mezzo per far intendere subito cosa sia la paura per le persone del mondo: 16 E dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello; 17 perché è venuto il gran giorno della sua ira. Chi può resistere?»

Chi ha provato una volta il terremoto non se lo scorda più: si tratta di una paura incontrollabile. Noi ricaviamo sicurezza dalla stabilità del terreno su cui poggiamo i piedi. Chi ha “i piedi in terra” è una persona ben salda. Ma se il terreno ondeggia si prova uno sconcerto che fa impallidire anche il più coraggioso. A questo si aggiunge una descrizione dell’universo anch’essa paurosa: il sole diventò nero come un sacco di crine, e la luna diventò tutta come sangue; 13 le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un forte vento lascia cadere i suoi fichi immaturi. 14 Il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola; e ogni montagna e ogni isola furono rimosse dal loro luogo.

E’ giusta la domanda a questo punto: Chi può resistere?

Sembra quasi che tutto sia arrivato alla conclusione.

 

CONSIDERAZIONI

Ci si può chiedere, ma se già al sesto sigillo sembra che siamo alla fine, perché allora l’Apocalisse parla anche di altri giudizi come nelle sette trombe e nelle sette coppe?

Detto in maniera più che semplicistica, accorciando moltissime interpretazioni anche valide, che vedremo in dettaglio più avanti, ricordiamo gli eventi apocalittici come movimenti simili alle spirali con visualizzazioni del tipo zoom fotografici, dove si torna e si ritorna sui fatti ingrandendoli, spiegandoli meglio, inserendovi particolari nuovi…  I giudizi divini hanno dunque diverse prospettive.

Tutti i giudizi comunque, per quanto lungamente siano descritti, conducono alla fine al ritorno di Gesù Cristo che instaurerà il Suo Regno, e poi al termine di questo, al giudizio finale con i cieli nuovi e la terra nuova.

 

L’Apocalisse allarga molto le maglie con i particolari su queste piaghe che  accadranno; vi dedica molto spazio. Perché?

Perché viviamo in una religiosità falsa, dove il dio predicato da quasi tutte le chiese (quello “buonista” che ama tutti perdona tutti qualsiasi cosa facciano) non è quello biblico. L’Apocalisse ci ricorda in maniera brusca il realismo di un Dio che è anche giustizia severa e non perdona chi consapevolmente si è indurito contro di Lui. Più è incisiva l’Apocalisse e più è superficiale il ns tempo e l’andamento delle chiese che tendono a seguire il mondo e non la Scrittura. L’Apocalisse è dunque come uno scossone che vuole risvegliare l’idea di Dio che nella Sua giustizia (non la nostra) valuta aiuta ama, ma anche che giudica distrugge e non permette più al peccato di andare altre. Annienterà il peccato e chi avrà con esso un qualche legame.

 

(continua)

 

 

 

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