CHIESA DI SARDI  3 – cap.17 – LE SETTE CHIESE DELL’APOCALISSE di Renzo Ronca - 1-2-20

[chiesa di Sardi - rovine]

 

 

(segue)

 

PRIMO ACCENNO AI RIMANENTI

 

Stiamo riflettendo sulla frase “Ap 3:2 Sii vigilante e rafforza il resto che sta per morire; poiché non ho trovato le tue opere perfette davanti al mio Dio”; una forte e decisa indicazione del Risorto a quelli che nella Chiesa di Sardi potrebbero correggere i loro errori. Stiamo cercando di individuare contesti e modalità, per quanto possibile, in modo semplice.

 

Una volta abitavo in una tranquilla città del nord. Oltre alla differenza tra quelli della città e “quelli di fuori” cioè della provincia, c’era anche una differenza interna tra quelli “di qua dal ponte” e quelli “di là del ponte”. Il fiume divideva in due la città. Poi altre al ponte, vi erano tanti altri confini più piccoli che dividevano la popolazione, dove ciascuno si riteneva cittadino “doc” migliore degli altri.

 

Il popolo degli evangelici (o protestanti) è ampio, complesso e molto diviso. Al suo interno vi è una prima differenza generica tra le chiese evangeliche “riformate” o “storiche” e quelle evangeliche “non riformate” o “movimenti di risveglio”. Ma in realtà i movimenti di risveglio, storicamente, sono stati molteplici, alcuni ne contano sei, altri di più.

E’ bene? E’ male? L’arcobaleno evangelico poteva essere un punto di forza nel momento in cui accettando le pungolature dello Spirito di Dio, si perfezionava sempre più rimanendo in un insieme; ma può essere un elemento di debolezza e divisione nel momento in cui l’identità delle vecchie chiese non vuole rinnovarsi (e si apre invece alle modernità  sociali); oppure quando le nuove chiese di risveglio finiscono per sbilanciarsi in interpretazioni parziali scritturali, andando fuori strada e  assomigliando più a delle sètte che a delle vere chiese.

 

Per semplicità (se possibile), chiedendo scusa ai precisi storici della materia, saltiamo d’un solo balzo l’analisi specifica dei tanti piccoli e grandi “risvegli” e prendiamo, ai fini del nostro ragionamento sulla chiesa di Sardi, l’insieme delle chiese evangeliche riformate e l’insieme delle chiese evangeliche dei “risvegli”, almeno una gran parte di esse.

Come quelli di là dal ponte e quelli di qua dal ponte erano comunque, da un punto di vista anagrafico, appartenenti alla stessa città, così noi intendiamo chiese evangeliche riformate e gran parte delle chiese evangeliche di risveglio come un’unica cittadinanza, che potrebbe essere anche compresa nello stesso messaggio alla chiesa di Sardi.

 

ALLORA, CHI DEVE RAFFORZARE CHI?

Per rispondere alla domanda “chi deve rafforzare chi?”, dobbiamo distinguere tra due prospettive: quella all’interno della chiesa di Sardi e quella in senso generale.

 

Dentro la chiesa di sardi e ciò che essa potrebbe rappresentare:  

Il v. 4 dice: “Tuttavia a Sardi ci sono alcuni che non hanno contaminato le loro vesti; essi cammineranno con me in bianche vesti, perché ne sono degni”, e si riferisce a chi è rimasto integro nella fede, non condizionato da politiche sociali o filosofie strane. Tra questi fedeli seri e attenti all’ascolto della Scrittura vi sono certamente quelli che faticosamente hanno portato avanti la riforma della chiesa, andando oltre i prìncipi di base, aggiungendovi l’elemento mancante, ovvero la permeabilità delle anime allo Spirito Santo.

Un terreno molto difficile da esplorare quello di abbracciare la guida dello Spirito Santo perché espone i fedeli ad una spiritualità difficile da equilibrare perché non si può gestire. Ma si può osservare valutare filtrare con vigilanza. Anche nelle chiese ortodosse e in quella cattolica c’è una spiritualità fatta di opere potenti e manifestazioni soprannaturali, alcune sono da Dio altre potrebbero on esserlo. Qui si tratta di rivedere il tutto decontaminando fede e opere da culti mariani o miracoli di “santi”. Per di più si tratta di camminare senza gerarchia ecclesiastica, col rischio di seguire chissà quale ispirazione e emozione personale. Solo chi ha una base scritturale ferma integra solida e umile può seguire lo Spirito di Dio.

Il rafforzamento allora è reciproco: chi percepisce prima la rivelazione dello Spirito di Dio  aspetta chi non l’ha ancora vista. E l’altro non si oppone ma si sforza di accogliere la stessa “visione di fede” e la elabora nella su esperienza. La parte giovane che ha ricordato alla parte anziana che c’è ancora uno Spirito Santo raggiungibile,  deve voler comunicare questa scoperta a chi era addormentato; scuoterlo ma anche aspettarlo. E gli anziani non devono scuotere il capo ma devono “entrare” e riflettere. Pensiamo al giovane apostolo Giovanni nel momento della resurrezione; egli corse più veloce del fratello anziano ed arrivò prima alla tomba del Risorto; da fuori ne vide l’interno, ma prima di entrare aspettò l’apostolo più anziano. Soltanto dopo, quando insieme “tornarono a casa”, quello che videro divenne consapevolezza di fede per entrambi.[1]   

 

In senso generale, per le chiese di oggi: Si tratta di un passaggio semplice ma estremamente difficile da interiorizzare. Di chiese giuste non ne abbiamo trovare finora e dunque non c’è di fatto una chiesa attuale professante che possa fare da maestra e presentare la capacità necessaria per dare consigli alle tipologie delle altre chiese trovate in questi messaggi di Apocalisse. D’altra parte però esistono realmente –anche oggi- dei rimanenti ancora fedeli in ogni chiesa attraversata, al cui cuore, direttamente, il Signore si rivolge. Ad ognuno dice di correggere e migliorare certe opere se vuole “vincere”. Ebbene tutte queste anime di ogni tipologia di chiesa, al di là delle denominazioni e del tempo, costituiranno la vera Chiesa salvata e sarà loro il compito di rafforzare gli incerti.

 

Lo approfondiremo meglio tra poco quando leggeremo la lettera alla chiesa di Filadelfia.

 

(continua) 

 

 

 


 

[1] Giov. 20:4 I due correvano assieme, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse primo al sepolcro; 5 e, chinatosi, vide le fasce per terra, ma non entrò. 6 Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro, e vide le fasce per terra, 7 e il sudario che era stato sul capo di Gesù, non per terra con le fasce, ma piegato in un luogo a parte. 8 Allora entrò anche l'altro discepolo che era giunto per primo al sepolcro, e vide, e credette. 9 Perché non avevano ancora capito la Scrittura, secondo la quale egli doveva risuscitare dai morti. 10 I discepoli dunque se ne tornarono a casa.

 

 

pag precedente  -   pag seguente   -    Indice "Ultimi Tempi   -  Home