CHIESA DI TIATIRI  3– cap.14 – LE SETTE CHIESE DELL’APOCALISSE di Renzo Ronca - 25-1-20

 

[Rovine di Tiatiri -odierna Akhisar-]

 

 

(segue)

 

La volta precedente abbiamo cercato di capire meglio la storia della Iezabel biblica a cui Apocalisse 2:20  fa riferimento; adesso possiamo capire meglio questo passo centrale della lettera alla chiesa di Tiatiri:

 

Apoc 2:20 Ma ho questo contro di te: che tu tolleri Iezabel, quella donna che si dice profetessa e insegna e induce i miei servi a commettere fornicazione, e a mangiare carni sacrificate agli idoli. 21 Le ho dato tempo perché si ravvedesse, ma lei non vuol ravvedersi della sua fornicazione. 22 Ecco, io la getto sopra un letto di dolore, e metto in una grande tribolazione coloro che commettono adulterio con lei, se non si ravvedono delle opere che ella compie. 23 Metterò anche a morte i suoi figli; e tutte le chiese conosceranno che io sono colui che scruta le reni e i cuori, e darò a ciascuno di voi secondo le sue opere

 

Visto che conosciamo  tutta la storia, possiamo ora concentrarci sui significati:

 

 20 Ma ho questo contro di te: che tu tolleri Iezabel, quella donna che si dice profetessa e insegna e induce i miei servi a commettere fornicazione, e a mangiare carni sacrificate agli idoli.

 

Il punto non è tanto la condanna alla falsa profetessa nominata Iezabel o alla figura della Iezabel biblica, quanto invece LA TOLLERANZA di una parte della chiesa di Tiatiri (e anche di tutte le chiese odierne in senso lato) nei confronti di  ciò che il nome Iezabel indica. Questo è il peccato grave della chiesa di Tiatiri: tollerare dall’inzio una fede parallela e contraria a quella indicata dall’Eterno. Anche se all’inizio può sembrare insignificante, di poca importanza, una volta entrata ed “unita” a chi comanda (il re sposa Iezabel), quell’unione sbagliata del vertice produce i frutti sbagliati su tutto il popolo di Dio: “Non sapete che chi si unisce alla prostituta è un corpo solo con lei? «Poiché», Dio dice, «i due diventeranno una sola carne» (1 Cor 6:16). La “piccola” fede idolatrica si insinua come una crepa, si allarga, diventa abitudine popolare, e poi diventa tradizione, e la tradizione diventa dogma. E chi va contro il dogma sarà eliminato dalla gerarchia stessa come un pericolo per la loro leadership, a qualsiasi costo, fino alla fine della gerarchia contaminata stessa.

 

21 Le ho dato tempo perché si ravvedesse, ma lei non vuol ravvedersi della sua fornicazione

 

Nonostante la pazienza di Dio “lei non vuole ravvedersi”. Si tratta di un diniego volontario e consapevole di chi gestisce il potere corrotto e che in questa sua volontà perversa e “avversaria” (Satana vuol dire “Avversario”), non cederà mai, fino alla sua distruzione totale, al ritorno del Signore , quando di questo virus satanico non resterà più radice.

 

22 Ecco, io la getto sopra un letto di dolore

 

Dio è paziente ma vi è un limite oltre il quale il peccato non può più essere perdonato; superato quel limite che Lui solo conosce, manda il Suo giudizio; non solo il giudizio della fine dei tempi, ma prima ancora l’abbandono da parte dello Spirito Santo del tentativo di farlo ravvedere.[1]

Il “letto di dolore” è probabilmente inteso come condanna in contrapposizione al “letto della fornicazione“ «…poiché su un letto di lussuria costei aveva commesso atti immorali e sdraiata su un triclinio aveva mangiato cibi offerti alle false divinità in occasione di festini idolatrici» (MacArthur)

 

e metto in una grande tribolazione coloro che commettono adulterio con lei, se non si ravvedono delle opere che ella compie

 

Non solo chi direttamente ha causato l’idolatria, ma anche le persone che si sono unite a queste pratiche hanno la possibilità di ravvedersi. Pure se sembra scontato, il Signore spiega con molta chiarezza le conseguenze di tutti quelli che hanno avuto a che fare con questa forma di paganesimo.  Se non lo fanno, “se non si ravvedono dalle opere che ella compie”, anche loro saranno giudicati. Non è una ripetitività del Signore, ma una chiarezza necessaria differenziando bene le modalità, in vista del giudizio finale, in modo che quando questo avverrà, nessuno potrà dire “non lo sapevo”, oppure “non si capiva bene”.

 

23 Metterò anche a morte i suoi figli;

 

Anche qui apriamo i riferimenti: non si tratta solo dei figli esistiti della Iezabel biblica, né solo dei seguaci della falsa profetessa di Tiatiri, e nemmeno si limita alla seconda pessima generazione degli appartenenti alla chiesa di Tiatiri, ma inglobando tutto il messaggio del Risorto a questa chiesa, si proietta  fino ad oggi e fino al giudizio:  si tratta di tutti quelli che hanno avuto come “madre” questa idolatria. Vorrei ricordare ciò che abbiamo riportato un po’ addietro: Iezabel al suo seguito, oltre ai 450 pofeti di Baal, aveva anche 400 profeti della dea Astarte. Uno dei nomi di questa dea Astarte è “Regina del cielo”. Ora se ipotizziamo la possibilità che abbiamo letto precedentemente, espressa da diversi studiosi, in cui Tiatiri era simbolicamente indicativa del potere papale configurato nella Chiesa cattolica, ci possiamo chiedere: quanti bravi credenti sono indotti anche oggi a pregare una “madre” che è “Regina del cielo”?

 

e tutte le chiese conosceranno che io sono colui che scruta le reni e i cuori, e darò a ciascuno di voi secondo le sue opere.

 

Questa frase è importante. Il Signore che conosce ogni profondità del cuore, darà a ciascuno secondo le sue opere. ATTENZIONE: anche se la salvezza si ottiene per fede, il giudizio sarà per le opere. Questo punto va meditato bene. Questo è uno dei motivi per cui in Apocalisse alla fine comparirà l’arca con dentro le tavole della Legge.[2] I comandamenti resteranno il metro del giudizio finale di Dio. Parliamo ovviamente dei comandamenti biblici non di quelli modificati che ci hanno insegnato in qualche catechismo.[3]

 

MA AGLI ALTRI….

Se questo avviso costituisce la parte centrale del messaggio a Tiatiri, non è meno rilevante un concetto che arriva subito dopo. Infatti il Signore, proprio perché scruta le reni e i cuori sa perfettamente che non tutti seguono questa idolatria all’interno di questa chiesa:

 

24 Ma agli altri di voi, in Tiatiri, che non professate tale dottrina e non avete conosciuto le profondità di Satana (come le chiamano loro), io dico: Non vi impongo altro peso. 25 Soltanto, quello che avete, tenetelo fermamente finché io venga.

 

In ogni confessione cristiana (ortodossa, cattolica e protestante) c’è una piccola percentuale di persone che non si allinea con tutte le dottrine che vengono loro predicate dalla gerarchia. Non si riferisce qui a chi è ribelle o al contrario è indolente o assente o superficiale (i “tiepidi” come vedremo nella chiesa di Laodicea, verranno rigettati da Dio) ma si riferisce a chi riflette, pensa, legge la Scrittura e valuta vigilando se ciò che è stato loro detto corrisponde a quanto è scritto, come facevano i credenti di Berea.[4] Questi altri che si dissociano dall’idolatria sapevano leggere e capire le Scritture perché ascoltavano più la loro coscienza  che la dottrina imposta. Anche oggi per fortuna ve ne sono tanti. Queste persone, nella loro riservatezza e nella loro fede semplice, non si sentono spinte a pregare alcuna creatura che non sia Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo, e seguono in coscienza quanto sentono. Essi mantengono il timone della fede pura nel Signore mantenendo l’ESSENZIALE DELLA FEDE CRISTIANA. A queste persone il Signore non impone altro peso, non le spinge a manifestare in modo eclatante il loro dissenso, non chiede loro più di quanto possano dare.

 

25 Soltanto, quello che avete, tenetelo fermamente finché io venga. La raccomandazione è di mantenere nel loro cuore la fede nel Signore che hanno. Mantenerla fino al Suo ritorno.

 

Pensavo a Lidia, la venditrice di porpora (attività diffusa in Tiatiri) che aprì il cuore a Paolo e si convertì per prima assieme alla sua famiglia accettando la Parola del Signore (Atti 16:14…). Probabilmente dalla testimonianza di questa donna si formò la chiesa di Tiatiri. Pensavo a come il Signore vide il suo cuore in mezzo a tante altre persone e spostò mari e monti chiamando Paolo e guidandolo passo-passo fino a lei. E’ bello sapere che Dio ci conosce e nessuno è abbandonato.

Poi un’altra donna, la falsa profetessa fece apostatare quella chiesa.

Eppure esistono ancora persone come Lidia che hanno desiderio di Dio e vorrebbero ascoltarLo meglio. Queste persone, in qualunque chiesa (anche apostata) si trovino oggi, non resteranno deluse, perché il Signore avrà cura di loro in modo meraviglioso.

 

25 Soltanto, quello che avete, tenetelo fermamente finché io venga.
26 A chi vince e persevera nelle mie opere sino alla fine, darò potere sulle nazioni, 27 ed egli le reggerà con una verga di ferro e le frantumerà come vasi d'argilla, 28 come anch'io ho ricevuto potere dal Padre mio; e gli darò la stella del mattino.
29 Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese".

 

finché io venga.

Il ritorno di Gesù Cristo è un punto fermo nella fede del cristiano; fa parte di “quell’essenziale” che dobbiamo mantenere.  “Quanto al Nuovo Testamento, si è calcolato che  319 versetti, cioè 1 su 25, sono dedicati al ritorno del Cristo. Dunque si può affermare che poche dottrine bibliche sorpassano per importanza quella della quale ci occupiamo” (Pache).

 

26 A chi vince

I conflitti le lotte interiori a cui è sottoposto il cristiano non ci sono mai state nascoste da Gesù e nel NT. E’ solo la facile predicazione moderna “buonista”, che per avere più fedeli dentro le chiese, preferisce nascondere quanto il cammino cristiano sia sofferto e impegnativo. Si tratta di una vittoria da perseguire; vittoria che non è per niente scontata, e ceh dipende anceh dalla nostra volontà, altrimenti non direbbe “a chi vince”.

 

e persevera

La perseveranza è la coerenza, la fermezza, la continuità nel mantenere stabile la propria fede. E’ molto più difficile perseverare nella fede piuttosto che provarla con entusiasmo all’inizio. Lo abbiamo visto nella prima chiesa di Efeso quando prevedendo il seguito, il Risorto la rimprovera dicendo che “ha scordato il primo amore”.

in questa vita terrena il tempo che ci è dato è una testimonianza continua di ciò che siamo, di ciò che abbiamo dentro. Il mondo è fatto di continui mutamenti, mentre ciò che viene da Dio è stabile. Restare in questa stabilità non è un fatto acquisito o un miracolo (che assomiglierebbe in qs caso più ad una magìa), è invece un atto spesso travagliato e tormentato, in cui ciò che crediamo deve fare i conti con ciò che vediamo attorno a noi. La volontà di mantenere viva la fede nelle promesse di Dio costituisce la nostra spina dorsale. Una fede che non ha speranza nel ritorno di Gesù, nel Suo regno, nei “cieli nuovi e terra nuova” è una fiducia in un “bene” generico senza fondamento. Dio non è “il bene generico” ma un Essere che sta portando a compimento il creato, come dicemmo all’inizio, un Suo progetto, un Suo disegno preciso. Vi sono dunque dei tempi fissati e dei fatti precisi in cui, volenti o nolenti siamo e saremo inseriti.

 

persevera nelle mie opere

Tale continuità di fede non è una questione intellettuale. Non basta credere in qualcosa se poi questo qualcosa non è attuato nella pratica. La fede abbiamo visto è l’inizio della nostra trasformazione interiore, ma poi le opere sono lo sviluppo,  la conseguenza di essa.

 

persevera nelle mie opere sino alla fine

I tempi dicevamo sono fissati. Sino alla fine significa sino a quando Dio ha stabilito; sia questo la fine della nostra vita terrena o la fine dei tempi. Dio conosce entrambi i traguardi e ci ha dato i mezzi per arrivarci se noi Gli restiamo fedeli.

 

darò potere sulle nazioni, 27 ed egli le reggerà con una verga di ferro e le frantumerà come vasi d'argilla, 28 come anch'io ho ricevuto potere dal Padre mio; e gli darò la stella del mattino.

 

Il potere sulle nazioni si riferisce a quando Gesù tornerà come Re sulla terra ed assumerà il controllo del regno messianico millennale. In questo governo “quelli che hanno vinto”, ovvero hanno mantenuto la giusta fede, saranno uniti a Lui (Gesù stesso è la stella del mattino) ed eserciteranno con Lui il potere sulle nazioni della terra, in modo deciso (con una verga di ferro) impedendo ad ogni forma di male di sussistere e serpeggiare. Sarà Gesù, il Messia, quel capo forte che tutti stanno inutilmente cercando tra i tanti governi attuali.

 

(continua)

 

 

 

 


 

[1] Per un approfondimento di questo limite sarebbe utile leggere la nostra riflessione: PERCHÈ IL PECCATO CONTRO LO SPIRITO SANTO NON PUÒ ESSERE PERDONATO ED IN COSA CONSISTE? - di Renzo Ronca

 

[2] “Allora si aprì il tempio di Dio che è in cielo e apparve nel tempio l'arca dell'alleanza” (Apocalisse 11:19a)

 

[3] Per chi lo desidera può essere utile il ns libricino non commerciale:  AVVICINIAMOCI AI COMANDAMENTI BIBLICI IN MODO RAGIONATO -  con commenti ai testi originali presi da studiosi ebrei o di varie confessioni cristiane  - curato da Renzo Ronca - 2019 - pag. 203 form A4- 2,0 M

 

[4] Atti 17: 10 Ma i fratelli subito, di notte, fecero partire Paolo e Sila per Berea; ed essi, appena giunti, si recarono nella sinagoga dei Giudei. 11 Or questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica, perché ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così. 12 Molti di loro, dunque, credettero, e così pure un gran numero di nobildonne greche e di uomini.

 

 

 

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