CHIESA DI PERGAMO 1– cap.9 – LE SETTE CHIESE DELL’APOCALISSE di Renzo Ronca - 19-1-20

 

(Pergamo-ricostruzione]

 

 

(segue)

SEGUIAMO UN FILO CONDUTTORE

Nel nostro camminare attraverso le chiese di Apocalisse cerchiamo, se possibile, di trovare un filo conduttore. La linea interpretativa principale che stiamo seguendo (senza escludere le altre) è quella di considerare le lettere come messaggi validi per la Chiesa (tutti i credenti nel Signore Gesù), dal suo inizio ad oggi ed oltre, fino al momento del rapimento. Si tratta insomma di un percorso non solo storico ma anche trasversale, circolare, che alimenta una serie di riflessioni. Tutte queste riflessioni sono il riferimento, in positivo ed in negativo, della Chiesa nella sua totalità. E’ un poco come le tre tentazioni-tipo di Gesù nel deserto: non si può dire che fossero degli avvenimenti staccati tra loro, relegati solo nel periodo storico della attività terrena iniziale di Gesù; piuttosto sappiamo che essi costituiscono il nucleo dello studio contro ogni tipologia di tentazione satanica dall’inizio ad oggi. Così in Apocalisse lo snodarsi dei messaggi alle varie chiese ci fornisce elementi validi sia per comprendere lo sviluppo della Chiesa nel mondo e sia per comprendere i suoi errori di sempre. Ad esempio siamo convinti che “l’abbandono del primo amore” della seconda generazione di credenti di Efeso, non sia un episodio che abbia solo interessato la comunità storica di Efeso a quel tempo, ma sia anche la caratteristica più importante della maggior parte della Chiesa di oggi; forse il motivo più importante in assoluto della decadenza del cristianesimo (sappiamo che alla fine resterà solo una piccola parte di fedeli). L’invito a resistere davanti alle prove, inviato a Smirne, fu “vincente” perché permise di superare le persecuzioni più evidenti ed è valido sempre. L’evidenziare qui in Pergamo di un altro tipo di nemico da fronteggiare, molto più sofisticato, come l’accettazione dei compromessi con il potere e con l’idolatria, ci apre gli occhi su un tipo di infiltrazione satanica oggi molto potente, che le chiese di maggioranza non sempre sanno/vogliono vedere nella sua pericolosità.

Avremo modo di considerare di volta in volta come i messaggi del Risorto alle chiese disegnino una quadro perfetto della situazione della Chiesa in ogni periodo ma soprattutto sia utili adesso, che ci affacciamo agli ultimi tempi. Questo, lo accenno subito, aumenterà non solo la nostra conoscenza, ma anche la nostra responsabilità, infatti sarebbe inutile questo avvicinamento all’Apocalisse, se poi non ci facesse ravvedere negli eventuali punti in cui attualmente sbagliamo per inavvertenza.

 

IL TESTO

Ap 2:12 «All'angelo della chiesa di Pergamo scrivi:
Queste cose dice colui che ha la spada affilata a due tagli:
13 "Io conosco dove tu abiti, cioè là dov'è il trono di Satana; tuttavia tu rimani fedele al mio nome e non hai rinnegato la fede in me, neppure ai giorni di Antipa, il mio fedele testimone, fu ucciso fra voi, là dove Satana abita. 14 Ma ho qualcosa contro di te: hai alcuni che professano la dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balac il modo di far cadere i figli d'Israele, inducendoli a mangiare carni sacrificate agli idoli e a fornicare. 15 Così anche tu hai alcuni che professano similmente la dottrina dei Nicolaiti. 16 Ravvediti dunque, altrimenti fra poco verrò da te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca.
17 Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese.
A chi vince io darò della manna nascosta e una pietruzza bianca, sulla quale è scritto un nome nuovo che nessuno conosce, se non colui che lo riceve".

 

Seguiamo dunque il nostro filo conduttore: dopo il rimprovero iniziale ad Efeso (hai dimenticato il primo amore per il Signore), che fu la causa della sua progressiva fine, abbiamo visto che Smirne invece, di fronte all’attacco diretto del nemico che perseguitò la Chiesa, resistette. Pergamo ha una storia più complicata e utile per noi da conoscere. La città era situata sopra un’altura rocciosa e strategicamente considerata inespugnabile. Potremmo dire così in merito alla strategia di Satana: “Non essendo riuscito a vincere la Chiesa di Cristo con la violenza, l’Avversario la prese con l’astuzia, dal di dentro, gettando le basi di un sistema politico-religioso”(Zurcher[1]).

Vorremmo approfondire bene questa strategia perché sarà sorprendente vedere come questa anche oggi sia presente nelle chiese cristiane:

«Quando Satana si accorse che la Chiesa non si poteva sterminare né con la forza, né con la spada perché fondata sulla roccia eterna Gesù Cristo e “le porte del soggiorno dei morti non la potranno vincere” Matt 16:18, cambiò tattica. Fin allora si era mostrato come il leone ruggente, ma adesso si trasforma in angelo di luce, in serpente seduttore. Questo avvenne nel terzo secolo sotto l’imperatore Costantino. Egli favorì i Cristiani, diede loro delle posizioni onorevoli, delle cariche di Stato, fece del Cristianesimo la religione nazionale, trasformò i templi pagani in chiese cristiane e vi introdusse con la forza le feste pagane. La religione cristiana non fu più perseguitata, ma divenne la religione dell’Impero Romano (anno 313). Nell’anno 330, essendosi l’imperatore trasferito nella città greca di Bisanzio, che poi ricevette il nome di Costantinopoli, si diede al terzo periodo della Chiesa cristiana il nome di “Chiesa greca”. Troviamo questa forma di religione in Grecia e, con qualche lieve differenza, in Russia col nome di “Chiesa ortodossa”. Questa mondanità che si introduceva nella Chiesa era completamente in contrasto con la Parola di Dio, che dice dei Suoi: “essi non sono del mondo” (Giov 17:14,16). Il Signore in questa terza lettera, giudica questo stato di cose, incoraggia i fedeli e ordina a tutti di pentirsi.» (Donges[2])

 

Entriamo nello specifico cercando prima di capire la dottrina di Balaam e poi quella dei Nicolaiti:

 

14 Ma ho qualcosa contro di te: hai alcuni che professano la dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balac il modo di far cadere i figli d'Israele, inducendoli a mangiare carni sacrificate agli idoli e a fornicare.

 

Nei capp. 22, 23 e 24 di Numeri troviamo la storia abbastanza intricata di Balaam. “Questo indovino aveva riconosciuto l’Eterno, l’Iddio di Israele (23:21) e l’aveva posto nel novero degli dèi che pretendeva di servire” (R. Pache). Balac è il re di Moab, nemico di Israele. Questo re cercò di convincere Balaam a maledire Israele in modo da avere la sicurezza di poterlo vincere. L’Eterno non permise all’indovino di maledire Israele, anzi lo forzò a benedirlo. Tuttavia Balaam, prima di andarsene, per non rinunciare alla ricompensa promessagli dal re, gli diede dei consigli diabolici su come indurre al peccato gli israeliti invitandoli a feste e facendoli unire a donne moabite che seguivano culti idolatrici.

 

L’esempio di Balaam è riportato diverse volte nella Bibbia e se viene evidenziato anche qui in Apocalisse vuol dire che è importante anche oggi e ne dobbiamo tenere conto per evitarlo.  “Il risultato [di un’apertura sbagliata dei credenti verso il mondo]  sarà quello di introdurre rilassatezza e mondanità nella chiesa che non solo è molto grave, ma sta portando allo sfacelo la testimonianza. […] La Parola di Dio chiama questa intrusione dal mondo nella chiesa, idolatria e fornicazione [inducendoli a mangiare carni sacrificate agli idoli e a fornicare]. Così era accaduto che per mancanza di disciplina e vigilanza, nella chiesa di Pergamo, la tendenza alla mondanità e l’apertura alle novità, è diventata la dottrina di Balaam.”[3]

 

(continua )


 

[1] J.Zurcher – “Il cristo dell’Apocalisse” - AdV

[2] E. Donges – “Apocalisse” – Il Messaggero Cristiano

[3] S. Negri – “La rivelazione di Gesù Cristo - MBG

 

 

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