IN ATTESA DEL RAPIMENTO DELLA CHIESA, COMBATTERE I MOMENTI DI "DISIDRATAZIONE SPIRITUALE" - di Renzo Ronca - 5-5-15 - Dalla raccolta "Armatura del cristiano"

 

Per noi cristiani che crediamo nel rapimento dei credenti da parte del Signore, questo periodo di attesa non è facile. L'attesa a volte ci pare lunga e possiamo sentirci venire meno per la stanchezza. Come cristiani siamo consapevoli di portare nel mondo un po’ di sapore come fa il sale nell’acqua, ma se il sale perde sapore come si fa? (Mar 9:50)

Quando il Signore si fa presente nella nostra vita e noi lo accettiamo, ecco che portiamo per il mondo il senso delle cose, il sale dei significati; questo fa bene a noi e a quelli a cui trasmettiamo le verità bibliche; però è pur vero che siamo un chicco minuscolo in un oceano di corruzione, scandali, disinteresse, violenza, egoismi. E’ facilissimo per noi perderci o per lo meno perdere quel sapore antico di Dio e divenire sempre meno significativi.

Vigilare molto ci dice il Signore.

Ma come si fa a vigilare? Su cosa, dove, in che modo?

La risposta potrà sembrare banale ma è solo con la fede (e non con le nostre forze) che potremo resistere: nel significativo esempio dell’armatura del cristiano (Efes 6:10-20), l’apostolo Paolo ci presenta dei punti fermi utilissimi per poter restare integri in un mondo che peggiora ogni giorno: la verità, la giustizia, il vangelo della pace, la salvezza, la forza che viene dalla Parola di Dio per mezzo dello Spirito Santo, la preghiera intensa sempre e comunque, la perseveranza… Meditare su ognuno di questi punti ci sarebbe di grande utilità. E a proposito della fede dice: “prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infocati del maligno.” (Efes. 6:16) Con la fede di cui parla l’apostolo si possono spegnere TUTTI  i tentativi del maligno. C’è da pensarci. Noi quando pensiamo alle tentazioni ci figuriamo ostacoli reali, individuabili, forse difficili ma definiti…  superabili insomma con un minimo di impegno. Ma non è sempre così; spesso non abbiamo idea delle forze maligne che si possono coalizzare contro di noi:

Efes 6:11 Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo; 12 il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti. 13 Perciò prendete la completa armatura di Dio…

La completa armatura di Dio. Dovremmo soffermarci su questi punti in maniera seria perché davanti a noi ci sono forze ostili di cui non conosciamo quasi nulla. Ma il Signore conosce bene queste forze oscure e le ha già vinte, per questo la nostra vittoria non è diretta ma arriva tramite il Cristo. La fede nel Signore ci permette di vincere senza fare nulla, solo resistendo confidando in Lui.

Mantenere la fede quando va tutto bene è facile, mantenerla quando siamo indeboliti da varie prove è estremamente difficile, eppure è a questo che siamo chiamati. Noi sappiamo del rapimento sappiamo del ritorno del Signore sappiamo di essere tra i salvati perché accettammo il battesimo consapevolmente, perché sperimentiamo continuamente una nuova nascita, tuttavia il contatto col mondo e il cammino della consacrazione ci porta spesso a stare soli. Nella solitudine interiore la fede può rafforzarsi ma ogni tanto tende a crollare improvvisamente per motivi che non sempre capiamo. Ci saranno per tutti dei momenti in cui ci si sente deboli, “disidratati” nel deserto del mondo perverso ed ingiusto che attraversiamo. A volte nostro malgrado veniamo meno per la via. Dobbiamo nutrirci spesso, bere presto l’acqua viva della speranza. La fede nel Signore è il primo appiglio per riprenderci. Quando i discepoli ebbero paura sulla barca Gesù disse loro “Dov’è la vostra fede?” (Lc 8:25) E più avanti, anche di fronte all’evidenza di una morte Gesù dice “non temere, credi solamente” (Lc 8:49-50).

E allora, qualsiasi cosa ci succeda, anche nei momenti di “disidratazione spirituale”, quando ci sentiamo crollare soli in un deserto, che è questo mondo senza più senso né sapore, ricordiamoci che non è con le nostre forze che viviamo e che siamo salvati e che ci possiamo liberare dal male, ma solo per i meriti di Gesù Cristo. Quindi in virtù di questi meriti di Cristo, e non nostri, possiamo riprendere forza speranza e vita. Diciamo solo “Signore confido in te, fa che anche le mie ossa stanche riprendano lo Spirito Tuo di vita ascoltando di nuovo la Tua Parola (Ezec. 37:5-6) e fa che possa riprendere il cammino. In Te solo o Dio confido”

 

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