Bollettino libero cristiano evangelico  della "Piccola Iniziativa Cristiana" a cui tutti possono partecipare utile per la riflessione e lo studio biblico

 

 

LA PAROLA DI DIO E’ VIVENTE ED EFFICACE

DA “EV.OG.– LIVELLO 3” - parte 14 - di Renzo Ronca -  15-7-14- h.18,45  - (Livello 5 su 5)

 

 

 

 

 

(segue)

 

La volta scorsa abbiamo parlando del linguaggio abbiamo visto quanto questo possa avere connessioni persino nel genoma umano, di quanto è significativo negli ordinamenti nelle leggi del DNA.

 

Abbiamo anche ricordato il profondo senso del significato biblico “Parola-Verbo-Logos” e che “Parola” è uno dei sinonimi di Dio stesso. Gesù infatti viene definito da Giovanni “Parola che si è fatta carne” (vedi allegato: “Parola e Bibbia – brevi note utili per lo studio”)

 

Pur tenendo presenti le infinite possibilità che la mente dell’uomo può immaginare o sperimentare, noi che siamo credenti approfondiamo invece il concetto di “Parola” in base alle indicazioni della Bibbia, che per noi rimane sempre “Parola di Dio”.

 

Leggiamo questo passo:

12 La parola di Dio infatti è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, ed è in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore. 13 E non vi è alcuna creatura nascosta davanti a lui, ma tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto. (Ebrei 4:12-13)

 

L’immagine che lo scrittore della lettera agli Ebrei fa della parola di Dio è davvero potente e significativa: una affilata spada a due tagli (come il “gladio” romano nella figura). La spada infatti quando penetra non distrugge non frantuma ciò che tocca, ma lo divide in modo perfetto in due parti, nettamente distinte l’una dall’altra.

Chi ci ha letto fin qui avrà cominciato ad intuire che “Parola di Dio” non è solo un suono, una comunicazione, una forma verbale, ma è molto di più: una estensione dinamica di Dio stesso. “La parola di Dio infatti è vivente ed efficace”:  Vivente: Personalmente posso testimoniare che quando il Signore si rivelò nella mia vita, la Scrittura era come se parlasse da sola. Nulla di magico ovviamente, ma dopo che il Signore “mi toccò nel cuore” ecco che quello che leggevo “ardeva” davvero, era come se si adattasse alla mia vita alle circostanze del mio presente dando un senso logico e continuativo ai messaggi che ricevevo e comprendevo gradatamente al mio crescere; allo stesso tempo mi apriva come delle finestre verso l’eternità. Efficace: questa parola dal latino significa: “portare a compimento” ed in effetti lo Spirito di Dio per bocca di Isaia ci dice esattamente questo: così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l'ho mandata” (Isaia 55:11).

Ma la “Parola-Dio”, che in Cristo si manifesta come uomo, è la stessa che crea e che fa risorgere; è la stessa che può agire e renderci compatibili con gli imperscrutabili pensieri di Dio.

Leggere la Parola di Dio dunque è lasciarsi guidare attraverso il carattere e la essenza del nostro Creatore. L’intenzione del Signore è quella insegnarci un ascolto ed un dire diversi, una  comunicazione diversa da quella del mondo; è un aprirci alla Sua comunicazione:

Poi, alzati gli occhi al cielo, sospirò e gli disse: «Effata», che vuol dire: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava distintamente. (Mar 7:34-35)

 

E’ dunque su questa consapevolezza che possiamo parlare agli altri: testimoniando come la Parola di Dio ha messo in ordine il nostro pensare e gli ha dato un orientamento preciso.

 

Non evangelizziamo più dunque a slogan a dottrine o usando parole legate alla lettera, bensì trasportiamo, riflettiamo, contenuti della potenza creatrice di Dio!

 

Se noi siamo davvero “nati di nuovo” nei fatti, e non solo nell’intenzione, allora significa che la Parola di Dio, che “è in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore”  ci ha già visitato, è entrata nelle nostre profondità del corpo della mente e dello spirito, fin nel DNA diremmo; La Parola ha portato davanti alla Sua luce tutto il nostro contenuto di creature che dal Creatore dipendono: “E non vi è alcuna creatura nascosta davanti a lui, ma tutte le cose sono nude e scoperte agli occhi di colui al quale dobbiamo rendere conto”; e così sulla base della Sua Verità, che è il programma di Dio, la Vita eterna, ha diviso in noi stessi il bene dal male il sacro dal profano e ha ricostruito la nostra persona secondo il Suo meraviglioso disegno.

 

Avvicinare una persona alla Parola di Dio significa farle capire come morire in Adamo e rinascere in Cristo; significa passare per una decontaminazione spirituale terribile eppure bellissima.

Sono convinto che Dio, in modi meravigliosi che ancora non conosciamo, apporta continui “aggiustamenti” nel nostro DNA al fine di renderci sempre più “compatibili” “in linea” con la Sua Parola creatrice con la Sua essenza con il Suo programma. E’ questo, secondo me, il cammino cristiano quando dice:

E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio (Rom 12:2)

 

E noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo Spirito del Signore. (2 Cor. 3:18)

In pratica è un’apertura continua, una espansione progressiva di un seme che era come addormentato nel nostro inconscio, ma che per il tocco di Dio viene risvegliato e portato ad essere come doveva essere dall’inizio della creazione, fino a raggiungere la sua maturità nell’eternità di Dio.

 

Cristo dunque in un certo qual modo è la correzione dell’errore satanico. Se Satana aveva modificato con l’inganno il nostro programma genetico introducendo la morte, ecco che con Cristo, “Parola vivente” noi ritorniamo al giusto programma iniziale. E’ questa “la verità”:  ritrovare la nostra vera natura di figli di Dio.

 

Non solo, ma noi che non siamo nemmeno giudei, pur essendo gli ultimi, gli aventi meno diritto, diventiamo per grazia i primi a godere di questo dono dello Spirito Santo, in virtù di Cristo risorto che abbiamo subito accolto come Messia, nostro Salvatore e Redentore.

Vedete dunque la responsabilità della nostra evangelizzazione che è anche accoglienza. Evangelizzazione ed accoglienza: due sentimenti che i fratelli giudei hanno a lungo dimenticato.  Ma un giorno, secondo le profezie, a quel rimanente di Israele che avrà riconosciuto nel Cristo il Messia, sarà dato di nuovo il compito di aprire al mondo i tesori delle Scritture.

(segue)

 

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