"COMUNICAZIONI" TRA L'UOMO E IL DIVINO NELLA SPIRITUALITA' CRISTIANA

DA “EV.OG.– LIVELLO 3” - parte 8 - di Renzo Ronca - 2-7-14- agg 19-10-19

 

 

(segue)

Riassumendo abbiamo scoperto quanto sia complesso ed importante il comunicare umano e quante potenzialità potrebbe avere

 

Proviamo ora a innalzare il nostro ragionamento sulle comunicazioni/trasformazioni umane quando si avvicinano in un campo più elevato: quello biblico spirituale. 

 

Sappiamo dalla Bibbia che la presenza di angeli potenti che si mostrano nel loro aspetto glorioso ed impressionante (1) produce un grande turbamento e a volte la perdita dei sensi:

1 Il terzo anno di Ciro, re di Persia, fu rivelata una parola a Daniele, chiamato Baltazzar; la parola è vera e predice una grande lotta. Egli fu attento al messaggio e capì il significato della visione. 2 «In quel tempo, io, Daniele, feci cordoglio per tre settimane intere. 3 Non mangiai nessun cibo prelibato; né carne né vino entrarono nella mia bocca e non mi unsi affatto sino alla fine delle tre settimane. 4 Il ventiquattresimo giorno del primo mese, mentre mi trovavo sulla sponda del gran fiume, che è il Tigri, 5 alzai gli occhi, guardai, ed ecco un uomo, vestito di lino, che aveva ai fianchi una cintura d'oro di Ufaz. 6 Il suo corpo era come crisolito, la sua faccia splendeva come la folgore, i suoi occhi erano come fuoco fiammeggiante, le sue braccia e i suoi piedi erano come il bronzo splendente e il suono della sua voce era come il rumore d'una moltitudine. 7 Soltanto io, Daniele, vidi la visione; gli uomini che erano con me non la videro, ma un gran terrore piombò su di loro e fuggirono a nascondersi. 8 Io rimasi solo, a contemplare quella grande visione. In me non rimase più forza; il mio viso cambiò colore fino a rimanere sfigurato e le forze mi abbandonarono. 9 Poi udii il suono delle sue parole, ma appena le udii caddi assopito con la faccia a terra. 10 Ed ecco, una mano mi toccò e mi fece stare sulle ginocchia e sulle palme delle mani. 11 Poi mi disse: "Daniele, uomo molto amato, cerca di capire le parole che ti rivolgo, e àlzati nel luogo dove stai; perché ora io sono mandato a te". Quando egli mi disse questo, io mi alzai in piedi, tutto tremante." (Daniele 10:1-11)

 

Sappiamo anche che la nostra mente non sempre arriva a comprendere quanto accade in quel momento, come ai tre apostoli che assistettero alla trasfigurazione di Gesù che parlava con Elia e Mosè:

2 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo, Giovanni e li condusse soli, in disparte, sopra un alto monte. E fu trasfigurato in loro presenza; 3 le sue vesti divennero sfolgoranti, candidissime, di un tal candore che nessun lavandaio sulla terra può dare. 4 E apparve loro Elia con Mosè, i quali stavano conversando con Gesù. 5 Pietro, rivoltosi a Gesù, disse: «Rabbì, è bello stare qua; facciamo tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia». 6 Infatti non sapeva che cosa dire, perché erano stati presi da spavento.” (Marco 9:2-6)

 

Immaginiamo ora cosa potrebbe succedere all’uomo terreno se Dio si mostrasse nella Sua effettiva potenza! Lo stesso Dio ce lo rivela: Disse ancora: «Tu non puoi vedere il mio volto, perché l'uomo non può vedermi e vivere». (Esodo 33:20);

 

Per questo Elia quando si accorge della presenza di Dio esce dalla caverna ma si copre il viso col mantello  (1Re 19:13);

 

L’apostolo Pietro ci suggerisce anche una motivazione:  Simon Pietro, veduto ciò, si gettò ai piedi di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore»” (Luca 5:8)

 

Il senso di allontanamento di inadeguatezza viene dalla nostra natura umana quando si trova improvvisamente davanti al Signore. Una natura umana che ha in sé il “virus del peccato”, il quale davanti a Dio produrrebbe la nostra distruzione.

 

Occorre una preparazione, una “decontaminazione dal virus del peccato” il più approfondita possibile per il nostro bene per poter almeno avvicinarci a certe esperienze.

 

Mosè rimase 40 anni nel deserto prima di assistere all’ardore della fiamma di Dio, in un territorio/spazio sacro: Dio disse: «Non ti avvicinare qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo sacro»” (Esodo 3:5).

Daniele, lo abbiamo visto sopra, nella preoccupazione degli eventi che avrebbe passato il suo popolo  rimase 3 settimane in digiuno prima che l’angelo gli venisse in visione.

 

Esistono dei conflitti dentro e fuori di noi di cui non siamo consapevoli, ma che devono prima essere risolti.

 

In senso lato tutta la nostra vita è una preparazione alla trasformazione che avverrà al momento del rapimento.

 

Ecco perché il cristiano cerca sempre la consacrazione personale: egli sa di essere un peccatore un essere umano, che solo per grazia può essere salvato.

Davanti al Divino noi riveliamo la nostra nudità, la manchevolezza, il nostro peccato con cui ci sporcò Satana; peccato che viene trasmesso di generazione in generazione.

E’ per questo che Adamo ed Eva “si accorsero di essere nudi” perché in loro era entrato già il peccato, ovvero una specie di manipolazione profonda fin dentro le radici del loro essere umani, probabilmente nel loro DNA.

 

Gli angeli di Dio o il Signore Risorto si rivelano anche oggi ai cedenti in vari modi. Qualche volta capita di sentire delle testimonianze in proposito, nelle chiese.  

Sono esperienze sublimi e riservate che vengono condivise con i fratelli di fede solo in ambienti adatti e molto seri.

 

(continua)

 

 

(1) Nel nostro caso ci riferiamo, ripeto, a quando  esseri spirituali potenti si mostrano nel loro aspetto glorioso. La Bibbia ci indica altri casi in cui gli angeli si mostrano con un corpo simile a quello nostro, tale da non provocare sconvolgimenti.

 

 

 

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