COSA RISOLVI COL SUICIDIO?

Un messaggio cristiano ai piccoli imprenditori in difficoltà

Di Renzo Ronca – 8-5-12

 

Il senso dell’onore, il fallimento, le colpe, l’angoscia della responsabilità, sono tutte cose che ti procurano un peso enorme, ma se pensi di morire sbagli perché non risolvi niente e in più ti dimentichi di Dio e dei tuoi cari. Prima di pensare al suicidio, al domani che non riesci più a vedere o a controllare (e chi lo può controllare?), tu che sei diventato improvvisamente povero, confrontati con due realtà:

1) Queste cose i fallimenti i debiti le banche… la situazione mondiale che sta degradando, sono più grandi di te, non le puoi risolvere da solo e nemmeno puoi controllare il futuro perché sei solo un uomo ed il futuro non è nelle mani dell’uomo. Il suicidio come fuga che ti risolve? Tira fuori gli "attributi", sii uomo, lotta, non mollare!! Se tu muori chi pensa alla tua famiglia? Lo Stato? Ma fammi il piacere! Stai perdendo la fabbrica? E allora? C’è gente che non l’ha mai avuta la fabbrica e nemmeno la casa e ha perso tutto già prima di te e non si è ammazzato. Fatti un giro per le mense Caritas e poi vedi! Tirati su e resisti!  Questo periodo è così, c’è poco da fare, non lo puoi cambiare, perché peggiorerà non migliorerà; ma puoi salvarti. Tu devi vivere! Da questo si vede la tua forza vera! Vorrà dire che nel caso peggiore anche tu passerai alla Caritas, c’è da vergognarsi per questo? Si vergognino quelli che potevano aiutarti e non l’hanno fatto! Ma tu ti vuoi uccidere perché non ti hanno aiutato? Hanno così tanto potere su di te queste persone? Presto toccherà anche a loro non temere. Loro avranno la giusta condanna nel tribunale di Dio ma tu non devi dipendere da loro. Anzi, se tu muori gli risolvi un problema, non dargliela vinta! Resisti e vivi! Mettiti al fare il sarto, dipingi i sassi del fiume, cucina le pizze al taglio, ripara i computer o le biciclette, fai le pulizie nei cessi… che importa ciò che fai o non fai? L’importante è che non ti fai prendere dalla depressione che qualcun altro ha seminato.

2) E poi, dove pensi di andare senza Dio? Pensi che se muori non lo incontrerai? Lui ti ha affidato il tuo corpo non per ucciderlo ma per averne cura e te ne chiederà conto. Ti ha affidato delle persone come tua moglie o i tuoi figli, li vuoi abbandonare? E che risolvi?   Tornare a Dio significa accettare il presente comprenderlo resistendo. Accettarlo come tante altre persone che non erano imprenditori che sempre hanno dovuto spaccare il centesimo per vivere. I tempi disastrosi erano già stati profetizzati nella Bibbia e non sono colpa tua. Avanti, sii forte, inizia col pregare! Pensi che il Signore non ti voglia bene? Credi davvero che desideri il tuo male e della tua famiglia? Cerca di conoscerlo troverai giovamento in tutto. La tua preghiera non sia: “fammi riavere i soldi che ho perso”; ma sia invece: “Dio, dammi la forza per resistere, proteggimi dal male, confido in te minuto dopo minuto, a te m’affido; abbi cura di me della mia famiglia e delle persone che dipendevano da me. Dammi la fede e la speranza o Dio per superare questo periodo perché anch’io sono figlio tuo per i meriti di Cristo Gesù che ha dato la sua vita anche per me. Nel suo nome io ti prego di rafforzarmi”

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Per problemi psicologici di depressione scrivi a mispic2@libero.it Gabriella Ciampi psicologa psicoterapeuta;

Per una prospettiva cristiana scrivi sempre a mispic2@libero.it a Renzo Ronca;

cercheremo di aiutarti per corrispondenza.

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